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clarap90

89 Giorni nella giungla: Borneo, Malesia

Updated: Feb 2, 2023

Nel 2019 durante un colloquio via Skype con un rinomato tour operator del Sud Est Asiatico, mi dissero della posizione lavorativa vacante a Kota Kinabalu che stavano ricercando con urgenza e necessitavano di una partenza immediata. La mia risposta fu breve ma chiara: "Sono disponibile da subito!". Chiusi la chiamata emozionata ma fermandomi un attimo pensai di non sapere minimamente dove fosse Kota Kinabalu. Cosi aprì il caro Google maps alla ricerca della mia futura casa per i prossimi mesi.


Esattamente dopo 8 giorni, 3 aerei, 21 ore di viaggio e 48 ore di sonno arretrato atterro a Kota Kinabalu, nel Sabah, Borneo. Inizia cosi un'avventura di 3 mesi divisa tra ufficio e giungla, si perchè alternavo le mie giornate tra preparazione itinerari, traduzioni cataloghi, organizzazione viaggi, mail e chiamate ad accompagnatrice durante i tour sul territorio come traduttrice per i turisti Italiani.


Ho viaggiato tanto nella mia vita e questo è stato uno dei primi viaggi a contatto con la natura incontaminata, alla scoperta di animali e vegetazione nuova, come sveglia solo il cinguettio degli uccelli o i versi delle scimmie.

Uno dei tour che ho avuto la fortuna di ripetere più e più volte, è quello di 2 giorni 1 notte a Sandakan, sulle sponde del fiume Kinabantagan..il tour inizia con l'arrivo al lodge pernottamento nella giungla, sveglia alle 6 di mattina del giorno successivo e con una barca a motore si va in esplorazione del fiume e delle sue meraviglie...

Oltre le escursioni in barca lungo il Kinabatangan, meta essenziale da vedere è il Monte Kinabalu, con i suoi 4.095m rimane la vetta più alta della Malesia. Alle pendici del monte si entra nella stupenda area protetta della montagna, casa di un meraviglioso giardino botanico con le sue centinaia di piante carnivore endemiche del luogo e migliaia di orchidee. Immersi nel silenzio si esplorano i dintorni ascoltando la guida con unici anneddoti del luogo.

Durante il giorno non manca la tappa al mercato di Nabalu, questo è il momento giusto per godersi una pausa dal lungo viaggio in macchina; Bancharelle piene di prodotti tipici e prodotti artigianali ti accolgono..il giusto posto per supportare le comunità locali, ma soprattutto dove, se si è fortunati, si può ammirare il monte Kinabalu in tutta la sua bellezza. Non sempre è visibile perchè spesso ricorre la nebbia o peggio i fumi delle piantagioni di olio di palma che bruciano in Indonesia.

Chi viene nel Borneo sa che lo spirito di adattamento è fondamentale. Non parliamo di una grande metropoli che offre grandi servizi. Oltre la capitale Kota Kinabalu dove troviamo qualche hotel adeguato agli standard di turisti in visita, purtroppo al di fuori è giungla e lungo le terre selvagge lo spirito di adattamento è fondamentale. Non esistono ristoranti attrezzati con un menù degno di soddisfare tutti i palati. La maggior parte delle strutture che si incontrano lungo la strada sono case, spoglie, con livello di pulizia mediocre agli occhi di un'occidentale, adibite a tavola calda, dove lavora una famiglia e dove probabilmente mangerai riso accompagnato da pesce e/o carne in sugo piccante (sambal), patate e platano fritto. Cibo povero, pochi ingredienti.


In 3 mesi di vita nel Borneo ho cercato ogni giorno di avvicinarmi ai miei colleghi e cercare di confrontarmi, avere un dialogo, sapere di più su come si vive su un'isola...ma è stato tutto molto difficile...qui ho imparato cosa vuol dire essere l'estraneo, essere l'ospite, ho imparato la pazienza, ho conosciuto la diffidenza, ho imparato a stare al mio posto, mi hanno studiata da lontano senza aver mai modo di interagire. Solo gli ultimi giorni i miei colleghi mi hanno sorpreso con una torta per il mio compleanno e da li ho capito che avevo passato il test. Mi avevano accettato, avevo avuto la loro approvazione per poter entrare nelle loro conversazioni, per poter uscire con loro, per poter far domande senza sembrare invadente.

L'integrazione in un paese nuovo non è MAI facile. Devi sempre avere pazienza, stare nel tuo angolo, ascoltare, informarti, studiare la loro cultura, sapere cosa può offendere, cosa può essere gradito, far sapere che sei disposto al dialogo ma senza fretta. Questo vale anche per il viaggiatore/turista, anche se di passaggio, viaggiare è entrare in contatto con qualcuno diverso da te, con un luogo diverso da quello da cui provieni.. Viaggiare non è solo prendere un'aereo, fare un selfie con una persona locale, partecipare a un tour guidato e poi tornare in hotel e mangiare un piatto di pasta.

No, viaggiare è andare oltre; è spezzare la barriera tra quello che conosci e quello che stai vivendo in quel luogo.



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